rigenerazione ossea

RIGENERAZIONE OSSEA PRP

Una nuova tecnica per la rigenerazione ossea grazie al sangue del paziente, per una guarigione veloce e naturale.

La rigenerazione ossea PRP, mediante la tecnica del plasma ricco di piastrine (PRP), sfrutta il sangue del paziente per stimolare e accelerare la rigenerazione dei tessuti compromessi e delle piastrine.

La rigenerazione ossea PRP è regolamentata dalla legge europea e stabilisce usi ben precisi in campo medico. La normativa di legge prevede l’utilizzo di strumentazione sterile e regolarmente approvata: centrifughe, kit per il prelievo e successiva somministrazione.

Viene prelevata una piccola quantità di sangue dal paziente che viene sottoposta ad un ciclo di centrifugazione in un apposito macchinario. Questa operazione permette la separazione del sangue: da una parte avremo i globuli bianchi e rossi e dall’altra il plasma ricco di piastrine e di fattori di crescita. Il PRP (o PRGF) ottenuto viene inserito nella cavità per stimolare la rigenerazione e la guarigione del tessuto leso. Questa tecnica non presenta rischi per il paziente.

La rigenerazione ossea mediante il sangue del paziente è applicabile per la rigenerazione dei tessuti danneggiati (osso, pelle, tendini, legamenti e muscoli) in diverse specializzazioni: odontoiatria, traumatologia, dermatologia, oftalmologia, chirurgia plastica ed estetica, ortopedia e medicina dello sport.

Solo i medici autorizzati possono effettuare la terapia di rigenerazione ossea PRP.
Il Dott. Lorenzo Bontempelli, presso il nostro studio, pratica da anni questa tecnica durante gli interventi di implantologia dentale per pazienti con particolari problematiche.

Di seguito pubblichiamo uno stralcio dell’intervista fatta al Dott. Bontempelli in riferimento a questa nuova tecnica, molto utilizzata in campo odontoiatrico:

> Lei è a conoscenza di questa tecnica?
Sì, conosco la tecnica e la pratico con grande soddisfazione nei risultati perché risolve molti problemi in diverse tipologie di pazienti (…) Si tratta di utilizzare il proprio sangue, che viene prelevato direttamente dal paziente …

> In quali casi si usa questa tecnica?
In odontoiatria si potrebbe usare in una immensità di casi, ne cito alcuni: dopo un’estrazione per riempire il buco lasciato dalla radice (alveolo), per aumentare la dimensione verticale dell’osso, nel caso di rialzi del seno mascellare, negli aumenti di dimensione e in altri casi.

> Quali rischi comporta?
Visto che si utilizza il proprio sangue in un ambiente sterile (ed è importante che sia tutto sterile) non vedo alcun rischio.

> Che vantaggi ha?
Il vantaggio primario è che si ottiene una guarigione rapidissima dei tessuti e la quasi mancanza di dolore.