
DENTI DEL GIUDIZIO
Quando il dente del giudizio … non fa giudizio. Estrazione o non estrazione? Questo è il problema!
Chiariamo un po’ di dubbi e chiediamo sempre consiglio al nostro dentista di fiducia.
I denti del giudizio sono gli ultimi molari che spuntano nelle arcate dentarie, superiori e inferiori, completando così la dentizione permanente. Il loro nome corretto è “terzi molari” (o anche “ottavi”) ma vengono chiamati “denti del giudizio” perché compaiono normalmente tra i 18 e 25 anni.
Ma la loro comparsa non sempre avviene, o avviene solo per alcuni, e ciò non comporta problemi particolari, in quanto questi denti non sono indispensabili per la nostra dentatura. Quando l’eruzione non avviene, possono rimanere INCLUSI (ossia completamente coperti dalla gengiva) o SEMINCLUSI (coperti solo in parte con una parte visibile).
I dentisti hanno pareri contrastanti circa l’estrazione di questi denti. Alcuni consigliano sempre e comunque la loro estrazione, per evitare infiammazioni varie o infezioni, a fine preventivo. Se creano problemi, come carie, ascessi, infiammazioni gengivali oppure mal di denti è bene toglierli, per eliminare il problema alla radice. Altri invece consigliano di tenerli controllati ma di lasciarli al loro posto se sono perfettamente allineati e non creano disturbi, evitandone così l’estrazione.
Estrazione e decorso post-operatorio
È bene tener presente che l’estrazione di un dente del giudizio è considerata un intervento chirurgico a tutti gli effetti, con anestesia locale e decorso post-operatorio. L’analisi della storia clinica del paziente e un’adeguata visita specialistica, con lastre radiologiche, permettono di valutare le singole situazioni.
In alcuni casi il dentista può consigliare una cura antibiotica PRIMA dell’estrazione, per evitare rischi di infezione. L’operazione, di per sé, è simile ad una normale estrazione e viene effettuato in anestesia locale. Successivamente, in base alla posizione del dente e alla difficoltà dell’intervento, è possibile che vengano applicati dei punti di sutura. In caso di dolore, quando l’effetto dell’anestesia svanisce, è consigliata l’assunzione di un farmaco antidolorifico-antinfiammatorio (es. ibuprofene).
Il decorso post-operatorio può essere associato a gonfiore e lieve sanguinamento, che tendono a risolversi nell’arco di un paio di giorni. Si consiglia l’uso di collutori disinfettanti (es. Clorexidina) per risciacqui delicati, per le due settimane successive. In caso di dolore prolungato, sanguinamenti eccessivi o altre complicanze, si consiglia sempre di rivolgersi al proprio dentista che valuterà la condizione post-operatoria ed eventuali complicanze.